Anticipo TFS/TFR: dall'Inps stop alle domande

Dal 1° febbraio 2023 l’Inps ha reso disponibile, in via sperimentale per un triennio, una nuova prestazione a tutti gli iscritti alla «gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali» dell’Inps, pensionati o che hanno cessato il rapporto di lavoro e che hanno titolo al TFR o al TFR non ancora interamente erogato.

La misura consente l’anticipazione fino al 100% della buonuscita maturata senza che il pensionato debba attendere i tempi di liquidazione (12 mesi dalla cessazione dal servizio in caso di raggiungimento dell’età pensionabile; 24 mesi in caso di dimissioni anticipate) né la rateizzazione dell’importo stesso (oltre i 50mila euro il pagamento avviene a rate e non in unica soluzione). La misura prescinde dalla tipologia di prestazione pensionistica maturata a differenza del prestito bancario previsto dal dl n. 4/2019 possibile solo in caso di raggiungimento della pensione di vecchiaia, Pensione anticipata e Quota 100, 102 e 103.

Anticipo TFS/TFR: cosa c’è da sapere

Oggi l’Inps comunica che in relazione alla prestazione di anticipazione dei Trattamenti di Fine Servizio (TFS) e dei Trattamenti di Fine Rapporto (TFR), rivolta agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, dal 25 aprile 2024 non si può più presentare domanda per accedere a questa misura poiché, sulla base delle stime effettuate, l’elevato numero di istanze presentate sta esaurendo i fondi stanziati.

Il regolamento relativo alla prestazione, approvato con deliberazione C.d.A. 9 novembre 2022 n. 219, prevede che l’erogazione avvenga “nei limiti delle disponibilità finanziarie destinate annualmente nel bilancio dell’INPS”.

Per questo dal 26 aprile 2024, gli Uffici credito delle sedi e dei poli territoriali e nazionali non possono più accogliere le istanze. Resta comunque la possibilità di ricevere l’anticipo per quegli utenti le cui proposte di cessione, già presentate, rientrino nei limiti delle disponibilità finanziarie e ottengano la relativa accettazione da parte dell’Istituto.

Anticipo TFS/TFR: cosa succede per le domande già presentate

Per quanto riguarda le domande presentate che risulteranno prive di copertura, l’Istituto ha dato comunicazione alle sedi e ai poli territoriali e nazionali di non procedere al loro mancato accoglimento, rimanendo in attesa di ulteriori istruzioni operative.

L’esaurimento dei fondi disponibili per l’anticipazione ordinaria del TFS e del TFR dimostra l’interesse riscosso da questo strumento tra gli iscritti al Fondo Credito.

L’INPS, considerando l’importante valore sociale di una prestazione di credito legata al TFS e al TFR dei dipendenti pubblici, valuterà un’evoluzione della prestazione, alla luce dell’attuale livello sistematico dei tassi d’interesse e della potenziale base di utenti derivante dalla riapertura delle adesioni al fondo, prevista dalla normativa vigente.

Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco.

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