Quota 103: al via l'incentivo per chi posticipa la pensione

L’INPS comunica che è online la procedura che consente la certificazione di incentivo per chi posticipa la pensione. Il sostegno è rivolto ai lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi per l'accesso a Quota 103

L’INPS, con Messaggio del 28/06/2023, comunica che è online la procedura che consente la certificazione di incentivo per i lavoratori dipendenti che posticipano l’accesso all’anticipo  pensionistico “Quota 103”.

Incentivo al posticipo del pensionamento Quota 103: come funziona

Il lavoratore con 62 anni e 41 anni di contributi versati che intende avvalersi dell’incentivo deve presentare un’istanza all’Inps. Tale istanza verificherà il perfezionamento dei requisiti dandone comunicazione entro 30 giorni al datore di lavoro, il quale a sua volta riconoscerà il beneficio in busta paga.

L’incentivo non è più utilizzabile (se è attivo cessa automaticamente) nel momento in cui il lavoratore matura il diritto alla pensione di vecchiaia, anche se continua a lavorare. E viene meno anche se il lavoratore va in pensione anticipata, o comunque il conseguimento di una qualsiasi pensione diretta. Se invece il lavoratore prende una pensione di reversibilità può continuare a utilizzare l’incentivo.

La rinuncia al versamento dei contributi può essere esercitata una sola volta e ha effetto nei confronti di tutti i rapporti di lavoro, anche successivi ma è revocabile.

Con successiva comunicazione l’INPS fornirà istruzioni più dettagliate.

Cos’è la pensione anticipata flessibile Quota 103: requisiti

Ricordiamo che la legge di Bilancio 2023 ha introdotto, solo per il 2023, la pensione anticipata flessibile (detta anche “Quota 103”) che si consegue con:

  • almeno 62 anni di età
  • 41 anni di contributi
  • maturati entro il 31.12. 2023.

La legge di Bilancio al comma 286 prevede che i lavoratori che abbiano raggiunto il diritto a Quota 103 possano rinunciare all’accredito della quota di contribuzione a proprio carico.
In conseguenza di ciò, a far data dalla prima decorrenza utile per la pensione anticipata flessibile, il datore di lavoro non verserà all’INPS la quota di contribuzione a carico del lavoratore. Quest’ultima verrà corrisposta interamente al lavoratore.

Pensione Quota 103: andare in pensione o restare al lavoro?

Il lavoratore che matura in requisiti per la pensione con Quota 103 ha dunque tre possibilità:

  1. andare in pensione anticipatamente
  2. restare al lavoro con uno premio in busta paga corrispondente allo sgravio contributivo a proprio carico (pari al 9,19% della retribuzione, per la maggior parte dei contratti)
  3. restare al lavoro rinunciando allo sgravio.

Si ricorda inoltre che con l’anticipo pensionistico Quota 103 il soggetto percepisce un assegno massimo lordo pari a 5 volte il trattamento minimo (2.818,70 euro), che sarà applicato fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia (67 anni fino al 31 dicembre 2024), anche se l’importo della pensione calcolata dovesse risultare superiore. Dai 67 anni si percepirà la pensione piena.

Nulla è innovato in termini di cumulabilità del trattamento pensionistico con la produzione di reddito da lavoro dalla decorrenza alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

Rimane confermata l’eccezione per attività di lavoro autonomo occasionale (cc. 2222), svolta nel limite di 5.000 euro complessivi lordi annui. La decorrenza, come previsto per “quota 100” e “quota 102”, varia in base alla natura del datore di lavoro o alla gestione presso la quale è liquidata la pensione.
La finestra è trimestrale per i lavoratori privati e semestrale per i pubblici. Questi ultimi sono tenuti a presentare domanda di collocamento a riposo almeno 6 mesi prima dell’ipotetica decorrenza della pensione.

Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco.

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