Pensioni Inps 2022: il nuovo calcolo fiscale di marzo

Il cedolino pensione di marzo porterà con sé alcune novità importanti in termini di aumento dell’importo dell’assegno pensionistico. Vediamo in questo articolo novità previste sulle pensioni Inps 2022 e il nuovo calcolo fiscale di marzo

Pensioni Inps 2022: cosa c’è da sapere

L’aumento delle pensioni da marzo 2022 in poi, è il risultato di tre componenti:

  • gli adeguamenti e i conguagli fiscali;
  • le novità in materia di assegno al nucleo familiare e assegni familiari (assegno unico universale);
  • il nuovo indice di perequazione per l’anno 2022.

Il calcolo fiscale delle pensioni erogate dall’Inps, infatti è stato adeguato in maniera retroattiva, dal 1° gennaio 2022, come previsto dalla Legge di bilancio 2022 (legge 234/2021)

Nella Legge di bilancio 2022 infatti, sono state modificate le aliquote fiscali e gli scaglioni di reddito su cui applicarle, oltre al regime delle detrazioni per reddito da lavoro, pensione e altri tipi di reddito ai fini della determinazione dell’IRPEF.

La Legge di bilancio ha anche rimodulato le condizioni di concessione del Trattamento Integrativo (“Bonus 100 euro”), lasciandole invariate solo in caso di reddito complessivo fino a 15mila euro. Nel contempo, ha abrogato l’ulteriore detrazione per redditi fino a 40mila euro.

La grande novità in arrivo con il pagamento della mensilità del mese di marzo 2022, è che i pensionati otterranno:

  1. l’adeguamento del calcolo mensile alla nuova tassazione, sia rispetto alle nuove aliquote e scaglioni sia rispetto alle nuove detrazioni per reddito;
  2. il conguaglio relativo alla differenza dell’IRPEF netta mensile, già trattenuta nei primi due mesi dell’anno. In più, con il decreto legislativo 230/2021, è stato istituito l’Assegno Unico e Universale (AUU) a partire dal 1° marzo 2022.

Questa misura infatti, ha sostituito alcune prestazioni, tra le quali l’Assegno al Nucleo Familiare (ANF) e gli Assegni Familiari (AF) in caso di presenza di figli di età inferiore ai 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili.

Secondo questa disposizione, dal 1° marzo 2022, non possono essere più riconosciute le prestazioni di ANF e AF riferite ai nuclei familiari con figli e orfani. L’ANF e gli AF continueranno ad essere riconosciuti se riferiti a nuclei familiari composti esclusivamente:

  • dal coniuge (con esclusione del coniuge effettivamente separato);
  • dai fratelli, dalle sorelle;
  • dai nipoti, di età inferiore a 18 anni compiuti senza limiti di età. Questo vale per coloro i quali si trovino, a causa di infermità oppure difetto fisico o mentale nella permanente impossibilità di dedicarsi proficuamente al lavoro, nel caso in cui siano orfani di entrambi i genitori e non abbiamo conseguito il diritto alla pensione ai superstiti.

Il nuovo calcolo fiscale delle pensioni Inps 2022

Dal 1° marzo sarà inoltre possibile riconoscere l’Assegno Unico e Universale per i nuclei con figli minori o con maggiorenni inabili e potranno essere concessi ANF/AF esclusivamente in caso di nuclei senza figli.

Il decreto legislativo 230/2021 ha apportato variazioni anche al regime delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia. Ha infatti abrogato in particolare quelle per i figli a carico di età inferiore ai 21 anni.

Conseguentemente, con la mensilità di marzo 2022, sono state revocate su tutte le prestazioni vigenti le detrazioni per figli a carico di età inferiore ai 21 anni per i residenti in Italia e all’estero, le relative maggiorazioni previgenti (ad esempio per i figli minori di tre anni, per i figli disabili, per le famiglie con più di tre figli a carico) e l’ulteriore detrazione per le famiglie numerose.

Tutti coloro che vorranno ottenere le detrazioni fiscali per i figli a carico che compiranno 21 anni a partire dal mese di aprile 2022, dovranno presentare una nuova domanda.

L’Inps continuerà a riconoscere le detrazioni per i figli di età pari o superiore a 21 anni o per i figli disabili di età pari o superiore a 21 anni.

Ricordiamo infine che sempre con il pagamento della rata di marzo 2022 l’Inps ha provveduto a corrispondere gli arretrati derivanti dall’applicazione dell’indice di perequazione che è pari all’1,7% dal momento che con le rate di gennaio e febbraio 2022 era stato applicato l’indice provvisorio dell’1,6%.

Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco.

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