Pensioni 2023: tutte le novità

Il meccanismo previdenziale italiano prevede che i requisiti di accesso alle pensioni si adeguino all’aumentare della vita media dei cittadini. Questo meccanismo si chiama aspettativa di vita e prevede che più si vive in media, più si allontanano le pensioni come requisiti.

Se la vita media degli italiani scende invece, non si applica il principio inverso, poiché è stato introdotto un meccanismo di salvaguardia per i conti pubblici.

Pensione anticipata e di vecchiaia 2023: le novità

La pandemia ha ridotto notevolmente l’aspettativa di vita, che è scesa per quanto riguarda la popolazione intera: tuttavia questo non significa che le pensioni avranno requisiti più bassi, anzi, si prevede che in futuro questi requisiti tenderanno a salire. I requisiti che salgono riguardano sia le pensioni di vecchiaia che le pensioni anticipate. Fino al 2026 non sono previsti cambiamenti significativi, salvo interventi normativi radicali che possono sempre stravolgere quanto previsto oggi.

L’Inps con una recente circolare, chiarisce che a partire dal 1° gennaio 2023, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici adeguati agli incrementi della speranza di vita, non sono ulteriormente aumentati. Questo è quanto previsto anche dal decreto del 27 ottobre 2021 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

Il decreto riporta infatti quanto segue: “A decorrere dal 1° gennaio 2023, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici, non sono ulteriormente incrementati”.

Requisiti di età per la pensione 2023-2024

Attualmente restano invariate le pensioni di vecchiaia, anticipate, di anzianità con il sistema delle quote, e tutti gli altri casi in cui la norma prevede gli adeguamenti alle aspettative di vita.

Di seguito riportiamo i principali requisiti per ciascuna tipologia:

Pensione di vecchiaia

Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia si continuerà ad andare in pensione a 67 anni di età sia nel 2023 sia nel 2024, mentre dal 1° gennaio 2025 potrà essere rivista la speranza di vita, ai sensi dell’art. 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e quindi potrà cambiare l’età di pensionamento.

Pensione anticipata

Anche la pensione anticipata non subirà variazioni, lasciando invariato il requisito di 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne. Anche in questo caso non sono previsti scatti di adeguamento alle aspettative di vita e così sarà fino al 31 dicembre 2026 (blocco scatti). Il diritto alla decorrenza del trattamento si perfeziona sempre trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti.

Pensione precoci

La pensione anticipata per i lavoratori precoci prevede il possesso del requisito di 41 anni di contributi fino a tutto il 2026, mentre dal 1° gennaio 2027 il requisito dovrà essere adeguato alla speranza di vita, proprio come avviene per la pensione di vecchiaia.

Pensione di anzianità con Quote

Coloro che raggiungono la pensione con l’anzianità di servizio e con il sistema delle Quote, potranno andare in pensione con i seguenti requisiti: anzianità contributiva di almeno 35 anni ed età anagrafica di 62 anni a raggiungere quota 98 se dipendenti pubblici o privati. Anzianità contributiva di 35 anni ed età anagrafica di 63 anni a raggiungere quota 99 se autonomi iscritti all’Inps.

Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco.

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