Pensione lavoratori precoci: il 1° marzo 2024 scadono le domande di accesso

Confermato anche per il 2024 il pensionamento con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci. Scadenza delle domande di accesso fissate al 1° marzo 2024 per chi matura i requisiti nel corso dell’anno.

La pensione lavoratori precoci, cosiddetta Quota 41, coinvolge coloro che hanno maturato i requisiti richiesti per l’accesso al pensionamento entro il 31 dicembre 2024. I lavoratori devono presentare la domanda di certificazione del diritto entro il 1° marzo 2024.

I lavoratori precoci sono coloro che hanno versato almeno 52 settimane di contributi prima del compimento del diciannovesimo anno di età. Il Decreto Legge n. 4/2019 ha previsto il blocco dell’adeguamento dell’aspettativa di vita fino al 2026. Questo significa che i requisiti resteranno invariati fino al 31 dicembre 2026. Pertanto il requisito contributivo resta fermo a 41 anni senza l’aumento di cinque mesi in più.

Se i lavoratori hanno i contributi versati in più gestioni previdenziali possono raggiungere il requisito contributivo esercitando il cumulo dei contributi, esclusi quelli versati alle casse private. Inoltre lo stesso Decreto Legge n. 4/2019 ha previsto una finestra di tre mesi dal perfezionamento dei requisiti.

Pensione lavoratori precoci: i requisiti richiesti nel 2024

Facciamo un riepilogo su come accedere alla pensione Quota 41 nel 2024, le regole e le scadenze da rispettare in base alle finestre di uscita.

Anche nel 2024 ai fini del conseguimento del beneficio gli interessati devono produrre una doppia domanda: la prima volta alla verifica della sussistenza delle sopra indicate condizioni entro il 1° marzo 2024 (istanza tempestiva) oppure tra il 2 marzo ed il 30 novembre 2024 (istanza tardiva); la seconda, volta ad accedere al beneficio vero e proprio, va prodotta al momento della maturazione di tutti i requisiti richiesti.

Aver lavorato almeno 12 mesi prima dei 19 anni di età ed aver versato 41 anni di contributi durante la vita lavorativa infatti, non basta. Per beneficiare del diritto alla pensione con quota 41 è necessario far valere anche uno stato precario o di disagio sociale, ossia appartenere ad una delle quattro tutele previste dalla normativa.

Le quattro categorie di tutela si possono così riassumere:

a) lavoratore disoccupato, che ha perso involontariamente il lavoro e ha terminato di percepire da tre mesi gli ammortizzatori sociali;

b) lavoratore caregiver, che assiste da almeno sei mesi il parente di primo grado convivente in situazione di disabilità grave. Si passa al secondo grado nel caso il parente o il coniuge è affetto da patologie invalidanti o ha più di 70 anni;

c) lavoratori addetti alle mansioni gravose da almeno sei anni negli ultimi anni sette anni. Oppure, da almeno sette anni negli ultimi dieci anni. Sono 15 le categorie di lavoratori gravosi previste dalla Legge;

d) lavoratori invalidi con una percentuale del 74%.

Pensione lavoratori precoci: come presentare la domanda

La domanda di certificazione del diritto alla pensione anticipata precoci da presentare all’INPS può essere inviata tramite Patronato, call center Inps o direttamente dall’interessato attraverso il portale web dell’Istituto, qualora in possesso delle credenziali di accesso (codice Pin dispositivo, carta nazionale dei servizi, carta d’identità elettronica o identità unica digitale Spid di secondo livello).

Essendoci un vincolo annuo di bilancio è prevista una particolare procedura di monitoraggio delle domande in funzione della data di maturazione del requisito contributivo agevolato di 41 anni e, a parità della stessa, in base alla data (e ora) di presentazione dell’istanza di accesso. Qualora dal monitoraggio delle domande presentate ed accolte, emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, del numero di domande rispetto alle risorse finanziarie la decorrenza della pensione verrà differita.

L’INPS comunica all’interessato l’esito dell’istruttoria della domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio:

  • entro il 30 giugno per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 1° marzo;
  • entro il 31 dicembre per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 30 novembre.

Se l’INPS accorderà il beneficio, quindi, seguirà la domanda di pensione vera e propria.

È importante chiarire che chi utilizza questo canale di pensionamento non può cumulare con il trattamento pensionistico redditi da lavoro, dipendente o autonomo, per un periodo di tempo corrispondente alla differenza tra l’anzianità contributiva necessaria per la pensione anticipata standard, cioè 42 anni e 10 mesi di contributi (o 41 anni e 10 mesi le donne) e l’anzianità contributiva al momento del pensionamento con il requisito contributivo agevolato.

Il Patronato 50&PiùEnasco è a tua disposizione per fornirti la consulenza e l’assistenza necessarie per tutte le prestazioni di natura previdenziale.

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