Operazione Poseidone: controlli INPS a iscritti Gestione Separata

Operazione Poseidone: controlli INPS a iscritti Gestione Separata

In arrivo i controlli INPS sul versamento dei contributi alle partite IVA: è l’Operazione Poseidone, indirizzata agli iscritti alla Gestione Separata.

In arrivo per gli iscritti alla Gestione separata avvisi di debito per mancata compilazione del quadro RR nel modello Unico 2016. Si tratta dell’Operazione Poseidone anno di imposta 2015. Lo comunica l’Inps nel messaggio 2903 del mese di agosto 2021.

L’Inps sta effettuando la cosiddetta «operazione Poseidone» che, per l’anno d’imposta 2015, ha passato al setaccio ed accertato le omissioni contributive dei soggetti iscritti alla gestione separata in qualità di liberi professionisti.

Un’operazione che si ripete ormai da anni, a partire dal 2010, ed è finalizzata a contestare la mancata contribuzione alla gestione separata da parte di soggetti che dichiarano redditi da attività di arti e professioni. Tutto ciò grazie all’esito dell’incrocio delle banche dati Inps con le informazioni in possesso dell’Agenzia delle entrate.

In sostanza l’Inps verifica la natura del reddito e la mancata contribuzione presso le casse professionali, quindi procede all’invio degli avvisi di accertamento.

A questi soggetti, l’Inps sta inviando la richiesta di pagamento dei contributi omessi più le sanzioni (al 30%). La situazione più critica è soprattutto per ingegneri e avvocati, perché negli anni 2015/2016 potevano ritenersi esclusi dall’obbligo di contribuzione alla gestione separata Inps in quanto iscritti ad Albo. Successivamente invece, la giurisprudenza ha stabilito l’opposto: l’obbligo d’iscrizione e contribuzione alla gestione separata, ricorre quando non si contribuisce alla cassa professionale.

Infine l’Inps ha anche chiarito che le eventuali contestazioni basate sul fatto che il mancato versamento di contribuzione sia dovuto al fatto che, per l’esercizio dell’attività, sia obbligatoria l’iscrizione all’Albo ma non sia altrettanto obbligatorio versare i contributi alla relativa cassa professionale (ad esempio, un insegnante che prende anche incarichi da avvocato o di altre professioni). Tutte queste situazioni verranno esaminate alla luce di ciò che dice la giurisprudenza italiana.

Il riferimento è alle recenti sentenze della Corte di Cassazione, nelle quali è stato affermato l’obbligo d’iscrizione alla gestione separata Inps in assenza di contribuzione alla relativa cassa professionale.

 

Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco, che potranno assisterti nella verifica dell’estratto contributivo sia nazionale che internazionale, al fine di valutare l’eventuale requisito contributivo per il diritto alla pensione.

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