Ricostituzione reddituale: domande entro il 19 settembre
- 1 Agosto 2025
- Posted by: 50&PiùEnasco
- Categoria: Pensione

L’INPS comunica che la campagna di verifica reddituale delle prestazioni collegate al reddito erogate ai pensionati residenti in Italia per l’anno 2021 si è conclusa il giorno 31 marzo 2024.
In base alle norme vigenti per le pensioni sulle quali il titolare non ha presentato la dichiarazione reddituale relativa all’anno 2021, l’Istituto dovrà procedere alla sospensione delle prestazioni collegate al reddito e, trascorsi inutilmente 60 giorni dalla sospensione, alla revoca definitiva delle prestazioni medesime, erogate in via provvisoria negli anni in cui rilevavano i redditi dell’anno 2021.
La sospensione rappresenta l’ultimo sollecito alla presentazione dei redditi non ancora dichiarati e si concretizza in una trattenuta pari al 5% dell’importo pensionistico lordo in pagamento a luglio 2025, che verrà applicata sui ratei mensili di agosto 2025 e settembre 2025. La comunicazione della sospensione da parte dell’INPS verrà comunicata al pensionato con lettera dedicata e con l’indicazione dell’ultima data utile per la presentazione della dichiarazione reddituale relativa all’anno reddito 2021, che per quest’anno è fissata al 19 settembre 2025. Per le pensioni di importo non superiore a 100 euro mensili non è prevista alcuna trattenuta.
Il dettaglio per la trattenuta verrà indicata sul cedolino pensionistico con la seguente dicitura: “trattenuta per mancata comunicazione reddito art.35 comma 10 bis D.L. 207/2008”, e ai soggetti interessati verrà fornita una breve informativa nell’area riservata della sezione MY INPS.
Per evitare la successiva revoca delle prestazioni collegate al reddito per l’anno 2021 dovrà essere inviata una ricostituzione reddituale indicando i redditi rilevanti relativi all’anno 2021. Ogni anno l’Istituto predispone un’apposita richiesta ad hoc, denominata: “Ricostituzione reddituale per sospensione”.
Ricostituzione reddituale: entro quando dare comunicazione all’INPS
La data di scadenza per le comunicazione all’INPS del 19 settembre 2025 non interessa tutti i pensionati, ma solo quelli che hanno l’obbligo di riferire i propri redditi all’Istituto. Sono quindi esclusi tutti colori che presentano regolarmente la propria dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, in quanto, in questo caso, l’INPS ha pieno accesso alle banche dati del Fisco. Volendo fare qualche esempio di pensionati chiamati a comunicare direttamente all’INPS la propria situazione reddituale troviamo:
- coloro che percepiscono pensioni integrate al minimo o che hanno pensioni collegate ai redditi. In tal caso è necessario che i soggetti interessati presentino all’INPS il modello RED;
- coloro che ricevono delle prestazioni pensionistiche legate all’invalidità. Tali soggetti devono presentare il modello AC;
- coloro che ricevono l’assegno sociale, la pensione sociale o l’assegno sociale sostitutivo, devono compilare il modello ACCAS/PS in caso di eventuali periodi di soggiorno fuori dal territorio italiano e lo stato di ricovero.
Ricostituzione reddituale e scadenze
Il termine per farlo è fissato al 28 febbraio di ogni anno, ma ai pensionati viene comunque concessa la possibilità di risolvere la propria situazione con la ricostituzione della pensione. Se tale ulteriore pratica non viene svolta entro il 15 settembre di ogni anno, o comunque entro 60 giorni dalla sospensione dell’INPS, scatta la revoca delle prestazioni collegate al reddito nell’anno successivo a quello in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa.
Alla scadenza del termine fissato previsto per il 19 settembre 2025, in assenza della presentazione della ricostituzione, l’INPS procederà alla revoca definitiva delle prestazioni collegate al reddito dell’anno 2021.
Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco.
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