Lavoratori autonomi: congedo parentale Inps

Quali sono le regole, i requisiti, quanto spetta, e come fare domanda all’Inps.

L’Inps con una circolare, datata 11 luglio 2016, ha provveduto a recepire e rendere nota la modifica introdotta da uno dei decreti attuativi del Jobs Act, in tema di maternità e paternità. Nello specifico, l’Istituto ha fornito i primi chiarimenti ed istruzioni circa le nuove modalità di fruizione del congedo di maternità e di paternità per i lavoratori autonomi, oltre che a definirne i requisiti e spiegare come fare domanda del periodo di congedo parentale. Vediamo quindi cos’è e come funziona il nuovo congedo maternità e paternità autonomi 2017, quali sono le novità e le nuove regole e come richiedere il congedo parentale Inps.

Le nuove regole introdotte dal Jobs Act in materia di congedo parentale, che di fatto hanno modificato l’articolo 32 del Testo Unico sulla maternità e paternità, hanno permesso di estendere il beneficio ad un numero più alto di lavatrici e lavoratori.

Con una circolare, l’Istituto ha provveduto a recepire le suddette modifiche e a prevedere nuove modalità di concessione e riconoscimento del congedo ai lavoratori autonomi.In particolare, nella circolare, l’Inps ha fornite le prime istruzioni in merito a: Indennità di paternità per i lavoratori autonomi nel caso in cui la mamma fosse lavoratrice dipendente o autonoma; Maternità lavoratrici autonome nei casi di adozione e affido; Congedo paternità lavoratori dipendenti in caso di madre lavoratrice autonoma. In ogni caso, l’Inps con la stessa circolare, riafferma ulteriormente che ai fini di indennità di congedo parentale, per i lavoratori autonomi – donne e uomini – non è previsto alcun obbligo di astenersi dall’attività lavorativa nel periodo di maternità/paternità.

Requisiti lavoratori autonomi
Il congedo di paternità 2017 autonomi Inps, è un periodo di astensione dall’attività lavorativa retribuito che corrisponde all’80% dell’importo giornaliero fissato in base al tipo di attività svolta, che spetta al lavoratore autonomo in caso di nascita di un nuovo figlio o, di entrata in famiglia, di un minore adottato o affidato.  Tale congedo però, non spetta a tutti i lavoratori autonomi, ma solo quelli in possesso dei seguenti requisiti:

– Padri lavoratori autonomi di artigiano, commercio, coltivatore diretto, mezzadro, pescatore autonomo a patto che la coniuge rientri nelle categorie di lavoratrice dipendente o autonoma nelle medesime categorie occupazionali sopraelencate;
– Al padre lavoratore autonomo, spetta il congedo solo nel caso in cui avvenga il decesso, grave malattia o abbandono da parte della madre lavoratrice autonoma o dipendente, con conseguente affidamento esclusivo del figlio al padre.Altro requisito per aver diritto al congedo paternità, è l’iscrizione del padre alla Gestione Separata INPS o ad una delle Gestione Inps per lavoratori autonomi e l’essere in regola con il pagamento dei contributi. Detta iscrizione, può avvenire anche successivamente al periodo di inizio dell’attività.

Quanto spetta di congedo paternità autonomi?
Il congedo di paternità, riconosciuto al padre lavoratore autonomo solo se è in possesso dei requisiti sopra elencati, spetta per un massimo di:

– 3 mesi successivi al giorno del parto, nel caso di madre lavoratrice autonoma;

– 3 mesi successivi al parto più gli eventuali giorni di congedo di maternità antecedenti al parto non usufruiti dalla donna lavoratrice dipendente

Congendo maternità lavoratrici autonome
Grazie alle novità introdotte dal Jobs Act al Testo Unico in materia di congedo parentale in caso di adozione o affidamento, la durata del periodo di congedo è stato aumentato.

A partire dal 25 giugno dello scorso anno, infatti, alla madre lavoratrice autonoma sono riconosciuti:

– 5 mesi di indennità di maternità in caso di adozione o affidamento preadottivo, a partire dal 1° giorno di entrata del minore in famiglia;
– 5 mesi di indennità maternità godibili anche prima dell’ingresso del minore in famiglia in caso di adozioni internazionali;

– 3 mesi di indennità maternità in caso di affidamenti non preadottivi, da fruire nel corso dei primi 5 mesi dall’entrata in famiglia del minore.

L’Inps inoltre specifica che, la suddetta indennità, è riconosciuta anche quando il minore raggiunge la maggiore età nel corso del congedo.

In evidenza
Come fare domanda

La domanda congedo paternità autonomi Inps, per il padre in possesso dei requisiti di legge, deve essere presentata attraverso un modulo cartaceo. Tale modulo di domanda di congedo paternità, va pertanto compilato e poi presentato alla Struttura Inps competente, in modalità cartacea con il modello SR01, mediante:

– PEC, Posta elettronica certificata a proprio nome;
– Raccomandata con ricevuta di ritorno;
– Modulo domanda consegnato direttamente allo sportello Inps.

Per qualsiasi problematica attinente l’argomento trattato, o per altra questione di natura previdenziale, il Patronato 50&PiùEnasco offre in via del tutto gratuita la consulenza e l’assistenza necessaria.