Pensioni d’oro: al via i tagli dal 1° giugno 2019

Si tratta delle pensioni sopra i 100 mila euro lordi all’anno.
Il taglio è applicato solo sulla quota retributiva, sono escluse le pensioni di reversibilità, di invalidità e quelle riconosciute alle vittime del dovere.
Lo chiarisce l’Inps in una circolare.
 A cura di 50&PiùEnasco 

Chi percepisce una pensione lorda annua superiore a 100 mila euro a partire dal 1° giugno avrà un assegno ridotto. L’Inps con la circolare n. 62 del 7 maggio 2019 ha chiarito quale sarà la modalità di riduzione degli importi dei trattamenti previdenziali superiori a 100.000 euro lordi annui. Il taglio avrà una durata di 5 anni a partire dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2023, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2019 n. 145, entrata in vigore il 31 dicembre 2018.

Quali sono le pensioni coinvolte? I trattamenti pensionistici diretti a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative dell’assicurazione generale obbligatoria e della Gestione separata. Per queste pensioni gli importi complessivamente considerati debbono quindi essere superiori a 100.000 euro lordi su base annua, con un taglio che seguirà le seguenti percentuali:

• 15% per la quota di importo da 100.000,01 a 130.000,00 euro;

• 25% per la quota di importo da 130.000,01 a 200.000,00 euro;

• 30% per la quota di importo da 200.000,01 a 350.000,00 euro;

• 35% per la quota di importo da 350.000,01 a 500.000,00 euro;

• 40% per la quota di importo eccedente i 500.000,01 euro.

Per individuare l’importo pensionistico complessivo è necessario fare riferimento agli importi lordi su base annua di tutti i trattamenti pensionistici diretti, compresi quelli con decorrenza infra annuale, a carico delle forme pensionistiche. Sono inclusi anche i supplementi di pensione e le pensioni supplementari, a prescindere dal sistema di calcolo adottato per la loro liquidazione. Sono escluse invece dal taglio le pensioni di reversibilità, di invalidità e quelle riconosciute alle vittime del dovere.

La riduzione, quale contributo di solidarietà, coinvolgerà circa 25mila posizioni con un risparmio per lo Stato di 140 milioni di euro, secondo i calcoli Inps.

In evidenza…

Il calcolo 
Alla somma lorda annua di tutti i trattamenti percepiti sarà applicata l’aliquota corrispondente di riduzione.
L’importo di riduzione così ottenuto andrà comunque suddiviso secondo gli importi di ogni singolo trattamento e applicato solo ai trattamenti pensionistici diretti liquidati con almeno una quota retributiva.
Attenzione però, la legge stabilisce infine che l’importo complessivo dei trattamenti pensionistici diretti non può in ogni caso essere inferiore a 100.000 euro lordi su base annua.

 

Per qualsiasi problematica attinente l’argomento trattato, o per altra questione di natura previdenziale, il Patronato 50&PiùEnasco offre tutta la consulenza e l’assistenza necessarie.